Può capitare di avere dei dubbi sui consumi indicati dal proprio contatore elettrico e dunque può essere utile sapere come effettuare una verifica “fai-da-te” della sua attendibilità, sebbene quest’ultima non abbia alcun valore legale quand’anche la discrepanza nelle misure fosse rilevante.
Premettiamo che il contatore non è né dell’Enel né del vostro fornitore di energia, bensì del distributore, che in generale varia da regione a regione. Quindi in realtà quello che normalmente si chiama “contatore dell’Enel” è semplicemente un contatore elettrico del distributore locale. Il nome di quest‘ultimo è riportato sulla vostra bolletta elettrica in quanto esso gestisce il servizio guasti.
Bene, per misurare la precisione dei consumi registrati dal vostro contatore di casa, dovete procurarvi un misuratore il più accurato possibile. Un ottimo compromesso è rappresentato dal misuratore di consumi RCE PM600 – italiano, e che ho acquistato online per meno di 30 euro (puoi trovare questo e altro qui) – il quale ha un eccellente rapporto qualità/prezzo ed è di una spanna superiore a prodotti simili sul mercato.
Si tratta infatti di un misuratore estremamente preciso, circa 10 volte di più degli altri misuratori similari, potendo rilevare tranquillamente il decimo di watt e oltre. Misura perfino il cos phi, cosa che normalmente i misuratori di consumi non fanno, tanto per dare un’idea di quanto sia professionale il livello di questo strumento. La corrente massima misurabile è di 16, pari a una potenza di 3680 W.
A questo punto basta “semplicemente” collegare un carico a valle di questo misuratore e poi confrontare i consumi da esso registrati con quelli rilevati dal contatore elettrico di casa. Il “semplicemente”, però, sta sottolineare alcune cautele – riguardanti la scelta del carico – che è opportuno prendere per effettuare una misura confrontabile con facilità e in maniera attendibile.
Suggeriamo di usare un carico di potenza non troppo bassa e che sia di tipo esclusivamente resistivo. Pertanto, il carico ideale è rappresentato da una classica stufa a resistenza. Oggi può essere difficile trovarle, dato che siamo invasi da stufe dotate di ventilatori (che sono carichi induttivi, come tutti i motori e compressori). In alternativa, potete usare una o più lampadine alogene.
Nel caso in cui usiate un carico di questo tipo sarà opportuno prolungare la misura per il tempo necessario per avere una misura precisa anche dell’energia assorbita nella rispettiva fascia oraria, e non limitarsi a leggere sul contatore elettronico di casa il valore della potenza istantanea assorbita, anche se quest’ultima è l’unica operazione facilmente effettuabile da un dilettante. E dovete assicurarvi che nel frattempo nulla (compresi gli apparecchi in stand-by) sia attaccato alla rete.
Ogni due minuti, infatti, il contatore elettronico registra e aggiorna automaticamente i chilowatt (kW) assorbiti. Ad esempio, se il display del contatore elettronico di casa segna 001,2 kW, vuol dire che stiamo assorbendo 1,2 kW. Quindi, non riusciremo a distinguere potenze assorbite basse (diciamo inferiori a 100 W), e siamo costretti a testare il contatore con carichi di una certa potenza.
Ricordiamo che la precisione di un normale contatore elettronico installato dal distributore locale dovrebbe essere dell’1%, come previsto dalla relativa norma Europea (EN), tipicamente stampigliata sul frontale del contatore (EN 62053, oppure la più recente EN50470, che la chiama Classe B). Tale precisione riguarda tutti gli utenti, dai 3 kW delle abitazioni ai 200 kW delle grandi utenze trifase.
Con il nostro misuratore di consumi RCE PM600 – che ha un errore sulla misura di potenza elettrica di +/- (1% + 100 mW) – siamo quindi teoricamente in grado di verificare se il contatore in questione rispetta entro limiti accettabili la classe di precisione prevista, purché effettuiamo delle misure di consumi di energia ed usiamo carichi puramente resistivi e di potenza non troppo bassa.
A questo punto, se il tuo contatore della luce funziona bene, il prossimo passo è quello di analizzare i tuoi consumi domestici di energia elettrica usando il misuratore digitale appena citato (o uno similare) accoppiato ad un semplice software di analisi dei consumi domestici (come ad esempio quello che puoi trovare qui).