Tutti noi possiamo realizzare un semplice ed efficientissimo sistema di ventilazione forzata – o di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), come si chiama in gergo – della nostra casa con una spesa che non supera i 100 euro per quanto riguarda i materiali.
Naturalmente, non useremo lo scambiatore di calore usato nella case passive, che è un componente assai costoso e ingombrante di un vero sistema di ventilazione meccanica controllata, ma ci accontenteremo di un sistema più semplice, che assicuri un ricambio d’aria distribuito nel tempo, che ci aiuta ad evitare gli eccessi di freddo e di caldo nella casa che avremmo arieggiando aprendo le finestre.
Infatti, possiamo cambiare l’aria della casa semplicemente con una ventola che fa entrare l’aria in casa ed una che la fa uscire, tipicamente poste in parti opposte della casa e in luoghi opportuni (ad es. si può far entrare l’aria dal soggiorno e uscire da una camera da letto). Sarà quindi necessario solo far fare uno o più buchi nel muro esterno come quello già obbligatorio se abbiamo una caldaia a gas.
In quei buchi di dimensioni standard collocheremo due ventole a bassa rumorosità: in un buco essa sarà applicata sul lato esterno del muro, per fare entrare l’aria in casa; nell’altro buco essa sarà invece applicata al lato interno del muro, per fare uscire l’aria dalla casa. Sarà quindi sufficiente collegare la ventola a una presa elettrica, dopo averla fornita di un cavo e di una spina, per attivarla.
In realtà, l’impianto va completato dotando la ventola di tre componenti molto utili e poco costosi. Il primo è un dimmer volante, che trovate in un qualsiasi negozio di bricolage anche elettrico (tipo Leroy Marlin). Esso vi consentirà di regolare la ventola a un basso regime, in modo da no fare troppo rumore e da garantire il tasso di ricambio che effettivamente vi serve.
Il secondo componente altamente consigliato è un timer manuale, o analogico, che vi permetterà di programmare gli orari di ventilazione della casa. Infatti, d’inverno, è preferibile arieggiare la casa di giorno, quando la temperatura esterna è più alta, mentre d’estate è vero il viceversa. Oppure potremmo escludere di arieggiare la sera negli orari in cui guardiamo la Tv, per non avere disturbo.
Il terzo e ultimo componente essenziale del sistema è un telecomando per comandare l’accensione e lo spegnimento di ciascuna ventola. Si trova anche questo in un negozio di bricolage o lo si può acquistare online, ed è tipicamente composto da un telecomando con batteria di lunghissima durata e da una spina con presa che potete naturalmente applicare a qualsiasi presa della casa.
Il primo dei 3 tool che vi forniamo in questo sito per realizzare un sistema di ventilazione forzata fa-da-te della casa, vi permette di dimensionare il sistema nel caso semplice appena descritto di due sole ventole. Infatti, se il tasso di ricambio d’aria è troppo basso, l’aria non sarebbe salubre, mentre se è troppo alto la casa si raffredderebbe o riscalderebbe troppo e spenderemmo di più per climatizzare.
Dovremo quindi inserire nel nostro software alcuni dati (in particolare, superficie della casa, numero di persone che vi soggiornano e portata della ventola in mc/ora, che è una delle specifiche di ogni ventola) ed avrete in uscita il ricambio d’aria minimo da garantire (in mc/ora) per il benessere delle persone ed il numero di ore per cui dovete tenere accesa le ventole alla portata massima.
Ovviamente, se riducete la potenza delle ventole con il dimmer, dovrete tenerle accese più a lungo. Ad ogni modo, dopo qualche giorno di utilizzo del sistema, troverete facilmente l’equilibrio ideale e l’orario di impiego che più si confà alle vostre esigenze specifiche. Il ricambio d’aria garantito dalle ventole viene inoltre confrontato dal software con quello che avreste aprendo una finestra.
Il secondo tool vi permette di dimensionare la potenza delle ventole ora che sapete il tasso di ricambio d’aria necessario, tenendo conto delle ore per le quali pensate di tenerle accese e del diametro del foro nel muro (tipicamente 8 cm). Troverete così la portata nominale ideale dell’aspiratore (in genere 100 mc/ora è un ottimo compromesso fra portata e basa rumorosità) e come gestire le ventole se volete usarle a un regime più basso, cioè non alla loro portata massima.
Ad esempio, un ricambio d’aria giornaliero di 600 mc (che per una casa di 120 mc corrisponde a ben 5 ricambi d’aria completi) può essere fatto tenendo le due ventole accese al massimo per 24 ore oppure accendendole al 60% della loro potenza (ad es. 15 W anziché i 25 W nominali, cosa che potete misurare con un power meter accurato) per sole 10 ore, distribuite come volete nelle 24 ore.
Il terzo e ultimo tool è utile per i più pignoli, in quanto permette di stimare la reale portata di una ventola una volta che l’avrete regolata al livello voluto con il dimmer e il power meter. In pratica, dovete fornire in ingresso la velocità dell’aria misurata con un qualsiasi misuratore del vento acquistabile online e il software vi fornirà la portata effettiva della ventola a quel regime di potenza elettrica.
Naturalmente, se siete esperti di domotica, con qualche euro in più di spesa potrete collegare le ventole a delle prese o interruttori comandabili da remoto, ed a questo punto controllare il vostro impianto di ventilazione forzata anche da fuori casa, tramite uno smartphone, o ad es. coordinarlo con il sistema di climatizzazione.