Se si sostituiscono le vecchie lampadine più energivore con lampade a led od a “a basso consumo”, ed ottimizzando la collocazione delle lampadine, è possibile ottenere un’effettiva riduzione della bolletta elettrica, o almeno di quella sua componente che è rappresentata, appunto, dall’illuminazione.
Tanto per dare un’idea, le lampadine a risparmio energetico assicurano un risparmio medio del 70%-80% rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza – oggi quasi completamente bandite in accoglimento di una direttiva UE – che dissipavano la maggior parte dell’energia sotto forma di calore.
In passato, circa l’80% di tutta l’energia elettrica che consumavamo nelle nostre case serviva ad illuminare. Ma oggi questi consumi possono essere ridotti fino al 10-20%, semplicemente usando lampade molto più efficienti (fluorescenti compatte, come quelle che trovate qui, o a led come quelle che trovate qui) e distribuendo meglio le sorgenti luminose.
Inoltre, dal luglio del 2002, anche per le lampadine ad uso domestico è obbligatoria la cosiddetta etichetta energetica, che in questo caso viene stampata sugli imballaggi delle lampadine stesse. Essa ci può aiutare moltissimo nella scelta di lampade che consumano poco.
Per ridurre ulteriormente il consumo di elettricità dalla rete dovuto all’illuminazione si possono adottare altri accorgimenti: ad es., dipingere le pareti con colori chiari in modo da sfruttare la luce riflessa, usare maggiormente la luce del Sole, prelevare energia da pannelli fotovoltaici, etc.
In generale, è necessaria – o comunque consigliabile – un’illuminazione “localizzata” più intensa nelle zone destinate ad attività precise come pranzare, leggere, studiare, guardare la televisione. Per le scrivanie, invece, sono da preferire le lampade da tavolo con braccio orientabile.
In cucina, oltre all’illuminazione generale, occorre senz’altro prevedere luci aggiuntive sotto i pensili, sui piani di lavoro e sul piano di cottura. Sui comodini la soluzione ideale è una lampada con fascio luminoso orientabile per la lettura (ne trovi ad esempio qui). Le lampade localizzate, infatti, permettono di risparmiare perché producono la luce dove ce ne è bisogno e necessitano di una minore potenza.