Una pinza amperometrica misura la corrente assorbita, in ampere, da un circuito e la sua lettura rappresenta di fatta una misurazione istantanea dell’effettivo utilizzo di energia elettrica al momento da parte di un carico di cui si voglia determinare il consumo elettrico. Ne trovi alcuni esempi con un ottimo rapporto qualità/prezzo qui.
Dato che Potenza = Tensione x Corrente (W = V x A), una volta nota – attraverso una misura effettuata con la pinza amperometrica una volta selezionata la portata opportuna – la corrente in ampere che passano attraverso uno dei due cavi che vanno all’apparecchio di cui vogliamo misurare il consumo, basta moltiplicare questa per 230 V per avere la potenza assorbita in watt. Ad esempio, se la corrente è di 2,3 A, allora la potenza assorbita è 2,3 x 230 = 530 W.
La pinza amperometrica permette di misurare il consumo di vari elettrodomestici, fra cui frigoriferi, scaldabagni, pompe di calore, condizionatori, lavatrici, forni elettrici, etc. In realtà, ad essere più precisi, permette di misurare la potenza “attiva”, o reale, assorbita per quanto riguarda i carichi resistivi (ad es. resistenze elettriche) e la potenza apparente assorbita per quanto riguarda invece i carichi capacitivi (ad es. motori elettrici, elettropompe, etc.).
Nei circuiti con particolari utilizzatori come ad es. lampadine a filamento, scaldacqua, certi tipi di forni, la potenza apparente assorbita è tutta potenza attiva. Nei circuiti con utilizzatori che hanno al loro interno avvolgimenti atti a creare un campo magnetico variabile, come i motori, le saldatrici, gli alimentatori delle lampade fluorescenti, i trasformatori, una parte della potenza assorbita non è impiegata come potenza attiva, bensì come potenza reattiva.
La potenza “attiva”, o reale, è quella realmente consumata da un carico, mentre la potenza “reattiva” non dà consumi, essendo un’energia di scambio fra la linea di alimentazione ed il carico induttivo (motore od altro). La potenza “apparente” è, in sostanza, la somma (senza entrare qui in troppi dettagli tecnici, poiché per l’esattezza si tratta di una somma in quadratura) fra la potenza attiva e quella reattiva. Quindi il metodo di misura illustrato è adatto per i soli carichi resistivi.
A questo punto, se vuoi controllare o ridurre i tuoi consumi energetici, il prossimo passo è quello di analizzare i tuoi consumi domestici di energia elettrica con l’aiuto di un semplice software sviluppato proprio per l’analisi dei consumi domestici (come ad esempio quello che puoi trovare qui).