Termostufa a pellet: come funziona

zz5773Le termostufe a pellet sono in pratica delle vere e proprie “caldaie” – pertanto sono collegate, con l’aggiunta di una pompa, a dei termosifoni o a un impianto di riscaldamento a pavimento oppure a dei ventilconvettori – ma progettate per essere esteticamente ben inserite in un normale ambiente domestico e per permettere una piacevole visione del fuoco.

In effetti, il principale vantaggio delle termostufe a pellet rispetto alle caldaie è di non richiedere un locale apposito (ad es. una cantina) per essere installate, per cui si possono inserire in soggiorno e da qui scaldare tutti gli ambienti. Una termostufa permette la sostituzione di vecchi sistemi a gas metano, gasolio e GPL offrendo al tempo stesso un notevole risparmio economico sui consumi di combustibile (all’incirca il 50% passando dal gas al pellet).

Producendo acqua calda eventualmente anche per usi sanitari, tramite allacciamento con un boiler di accumulo di almeno 80 litri in modo da disporre dell’acqua calda anche quando la termostufa è spenta, le termostufe a pellet devono essere installate da un idraulico e possono venire collegate direttamente all’impianto a termosifoni preesistente. L’elettronica avanzata, infatti, ne consente l’integrazione con tutti gli impianti, sia nuovi che esistenti.

In generale, le termostufe possono essere alimentate a legna, a pellet o a legna/pellet. Una termostufa può anche essere collegata a una caldaia preesistente attraverso uno scambiatore di calore tra i due circuiti. Possono essere abbinate facilmente anche a impianti di riscaldamento a pannelli radianti. Le termostufe consentono di riscaldare anche grandi superfici, spendendo molto meno rispetto alla caldaia tradizionale grazie al basso costo del pellet.

Già con termostufe a pellet da 20-22 kW è possibile sia riscaldare l’acqua dell’impianto di riscaldamento che produrre acqua calda sanitaria per tutti gli usi di casa. Esse si collegano all’impianto idraulico e in soli dieci minuti sono in grado di portare l’acqua a 40°C, sufficiente per un impianto di riscaldamento a pavimento. Ovviamente, con tempi e/o potenze maggiori si possono raggiungere anche temperature più elevate per alimentare i termosifoni.

Per scegliere a ragion veduta – o anche semplicemente ottimizzare – il sistema di riscaldamento più adatto nel tuo caso specifico, confrontando i risparmi che avresti passando a ciascuna delle tante tecnologie possibili alternative a quella che usi attualmente, può esserti utile un software realizzato ad hoc, come ad esempio quello che trovi qui, il cui utilizzo è davvero semplice e immediato.

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